giovedì 12 luglio 2012

Vaccino? Delirio!

Ieri mattina abbiamo fatto il terzo vaccino a Giosuè.
La notte prima dalla tensione non avevo chiuso occhio mentre loro avevano dormito come due angioletti.
Arriviamo li. All'entrata flotte di anziani alle prese con i numeri per fare la fila. Passiamo avanti, arriviamo al primo piano mentre papino parcheggia la macchina. Come sempre il posto riservato ai disabili era occupato da una macchina che non esponeva il cartellino. Papino aspetta che questa gentilissima forma di essere umano sposti la sua macchina e poi parcheggia. Ci raggiunge che siamo già dentro l'ambulatorio e i due medici stanno controllando il libretto delle vaccinazioni.
Penso: "perché lo sto vaccinando?"
Mi vengono in mente tutti i pro e i contro delle vaccinazioni. Più i contro
Penso: "adesso saluto gentilmente e spiego che non intendo vaccinare mio figlio, capiranno ed io me ne andrò"
Ma non lo faccio. Così mentre lui già piange permetto che uno che nemmeno conosco infilzi mio figlio con un ago e gli inietti una schifezza in corpo. Lo prendo in braccio e in preda ad una crisi di sensi di colpa lo abbraccio e me lo porto a casa.
In macchina non si addormenta, arriviamo a casa e ancora e costantemente in braccio si addormenta.
Io non smetto mai, nemmeno un attimo di pensare agli effetti collaterali del vaccino, a tutto ciò che ho letto e continuo a guardarlo ad osservarlo, le sue gambine "sono ferme non ha spasmi" le sue manine "idem sono ferme" ed allora vuoi per la notte in bianco vuoi per la tensione della mattina, crollo con lui.
Ci svegliamo abbracciati, sudati e affamati. Si pranza e si gioca nel pomeriggio, con un po' di noia e costantemente appiccicato a me gli misuro la temperatura: 38 gradi passati. Meglio dargli una suppostina, male non gli fa. Si rilassa. Cena e di sera crolla. LUI. Io non dormo, non dormo mai, gli misuro la teperatura 37 e 5, poi alle cinque gliela misuro di nuovo 37. Poi finalmente arriva la mattina. Papino gli fa il biberon e Giosuè se lo scola. Poi io crollo e papino si è occupato di Giosuè, lo ha lavato, cambiato, cullato.
Alle 10 mi sono svegliata, mi ha fatto piacere constatare che era tutto nella norma e che mio figlio non girava per casa tutto pisciato. 

L'unica cosa? Se proprio devo trovarla...
Gli ha messo il pannolino un po' troppo alto davanti con le alette poco aperte. Sembrava una specie di tanga sul davanti.
( shh non ditegli nulla però )

Ma che ci posso fare? Sempre maschio è. Avrà tempo di imparare mentre io quest'inverno sarò a lezione.


Morale: visto che abbiamo deciso di vaccinarlo ( naturalmente non tutti ) la prossima volta eviterò di pensare a tutti gli effetti collaterali e di conseguenza rovinarmi fegato e cervello.  

2 commenti:

  1. il vaccino è una questione di probabilità... sono più probabili le conseguenze delle malattie che non le conseguenze del vaccino. Mette pensiero ma è così!
    Io sono per la liberazione dei mariti: facciano le cose come sono capaci purchè le facciano! se poi non le fanno come faremmo noi... beh mica sono noi! Poi si perde il diritto a lamentarsi che non fanno abbastanza! (se non glielo lasciamo fare!)

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  2. hai ragione! Quando Giosuè era neonato gli chiesi: marito ma perché non gli cambi mai il pannolo? E lui: moglie, lo fai sempre tu. Quasi accusandomi di non lasciargli abbastanza spazio. D'accooooordo, allora fai amore fai pure :D
    Ma si dai per loro è anche un piacere occuparsi della prole, nel loro limiti. Biberon, pannolino, pigiamino. Ed è anche molto bello guardarli mentre lo fanno.

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