sabato 23 giugno 2012

Quei giorni vuoti...

Sono questi i giorni strani, quasi assenti.
Quelli in cui invece di camminare si striscia, giorni vuoti senza una prospettiva, giorni che non si ricordano quando alla fine si somma la propria vita.
Eppure io sono qua a scrivere di questi giorni in cui non ci sarebbe nulla da scrivere.
I bambini capiscono molte cose. Fin troppe.
Non si dovrebbe MAI mentir loro. Fortunatamente il mio è ancora troppo piccolo per poter comprendere una bugia, ma non è piccolo per capire che papà non sta bene. Che bisogna fare silenzio, non si piange oggi si sta tranquilli si gioca si scherza ma non si fanno i capricci. Giorni che ognuno di noi metabolizziamo in maniera differente.
Mio figlio è un bimbo forte, indipendente, da qualche mese non cerca nemmeno il seno non prende più il ciuccio per addormentarsi. Mio figlio fortunatamente è più forte di me.
In questi giorni le parole sono solchi così profondi da far scomparire ogni frase. Le parole mi rimbalzano contro perché davanti trovano un muro, una porta chiusa, l'ostilità di chi non vuol sentir ragione. Trovano chi sta cercando di reagire.

I suoi grandi occhi blu mi danno la forza per non mollare.

Poi ritorna il sereno e allora si parla si ride si scherza...
e si torna a fare i capricci!




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